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Child Therapy Office

Approccio di riferimento

L'individuo è il punto d'incontro tra aspetti organici e psichici, tra elementi individuali e interpersonali.

Modello teorico di riferimento è la psicologia dinamica. I meccanismi psicogenetici sono alla base della costruzione psichica, il riconoscimento dell'inconscio e la concezione del comportamento umano quale risultante di forze contrastanti che entrano tra loro in conflitto e costituiscono i punti cardine di tale modello.

Lo psicoterapeuta che si occupa anche dell'età evolutiva deve conoscere le fasi dello sviluppo e gli stili comunicativi caratteristici del bambino e dell’adolescente, per comprendere, decifrare e dare un senso al disagio o alla patologia, attraverso una familiarità con le modalità espressive tipiche dell'età necessaria a stabilire una comunicazione 'su misura' che faciliti il costituirsi della relazione.

Importante è porre particolare attenzione alle dinamiche familiari, e per questo parte integrante del lavoro è la presa in carico dei genitori e dell'intero nucleo familiare. Il terapeuta deve essere in grado di stabilire una doppia alleanza per consentire un cambiamento globale di tutti.

L’individuo è al centro di un complesso processo di sviluppo cui si crea l’integrazione di fattori personali e collettivi, biologici e culturali, psichici e relazionali. All'interno di questa complessa rete di relazioni in cui il bambino è al centro, lo psicoterapeuta deve avere la capacità di accogliere ed ascoltare tutti i protagonisti, per restituire la complessità della situazione e articolare un progetto terapeutico specifico. Lo psicoterapeuta affronta i disagi e le varie patologie nelle diverse fasi dello sviluppo e in riferimento ai diversi contesti in cui si esplicano. e per questo deve avere gli strumenti per comprendere e per intervenire nelle diverse situazioni.

In ambito psicodinamico un’alleanza terapeutica basata su una relazione di fiducia permetterà di avviare un lavoro sui vissuti emotivi di chi intraprende il percorso. Fondamentale in questa relazione è il rispetto del paziente, che è un individuo a sé con le sue peculiarità, le sue modalità e i suoi tempi. Lo psicoterapeuta in questo processo deve saper accogliere quello che il paziente porta rispettando i suoi tempi, restando in attesa, senza forzature aspettando il momento in cui si senta pronto a svolgere un passaggio evolutivo. 

Al fine di costruire una buona relazione, il terapeuta dovrà imparare ad entrare gradualmente nel mondo interno dell’altro e dovrà di volta in volta imparare a giocare se avrà di fronte a sé un bambino ed essere in grado di giocare con i suoi giochi e di rispettare le sue regole, modificando di volta in volta la sua funzione a seconda di quanto il bambino sceglie di portare all'interno del setting terapeutico. Questo passaggio renderà possibile l'accesso al suo mondo interno, e consentirà al terapeuta di contattare la sua anima. Il gioco nella terapia infantile diventa l'elemento relazionale principale, così come l'atteggiamento di distacco e provocazione nei confronti del mondo adulto diventa il canale comunicativo d'eccellenza nella relazione terapeutica con l'adolescente. L'aspetto relazionale è fondamentale anche nel lavoro con adolescenti e adulti, che si svolge attraverso colloqui clinici individuali o di gruppo, nei quali c'è una grande accoglienza della sofferenza di chi si ha di fronte oltre che un pieno rispetto delle modalità e dei tempi di elaborazione emotiva. L'entrare nei luoghi che abita il paziente permette al terapeuta di creare con lui una buona relazione, che consentirà all'individuo di sentirsi rassicurato da quella funzione terapeutica che permane nonostante l'ingresso nel suo mondo interno. Questa funzione terapeutica aiuterà il paziente a focalizzare le sue risorse aumentando la fiducia rispetto alla possibilità di avviare un lavoro sull'elaborazione di vissuti profondi che sembrano invadere la sua vita.

Le principali aree di intervento che ho avuto modo di approfondire durante il percorso formativo e clinico riguardano:

  • Autismo

  • Linguaggio

  • Difficoltà di attenzione e iperattività

  • Ritardo cognitivo

  • Apprendimento

  • Movimento corporeo

  • Stati d’ansia e paura

  • Disturbi del sonno

  • Alterazioni del tono dell’umore (stati maniacali o depressivi)

  • Comportamento sessuale

  • Comportamenti a rischio

  • Dipendenze

  • Difficoltà di crescita

  • Difficoltà emotive e/o relazionali

  • Problemi comportamentali

  • Percorsi di orientamento scolastico e professionale

  • Problematiche adolescenziali

Mi occupo di prevenzione del disagio e di promozione del benessere lavorando con utenza di diverse fasce d’età.

Approccio terapeutico : La terapia
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